FRANCESCO SERVO DEI SERVI DI DIO

al diletto figlio Roberto Repole, del clero dell’arcidiocesi di Torino e in questa finora Canonico e Docente, eletto Arcivescovo Metropolita della medesima arcidiocesi e contemporaneamente Vescovo della sede di Susa, unita a quella di Torino nella persona del Vescovo, salute e Apostolica Benedizione.  …

Benediciamo il Signore della pace, rallegrandoci con quelli che sono nella gioia e piangendo con quelli che sono nel pianto, avendo gli stessi sentimenti gli uni verso gli altri, volgendoci piuttosto a ciò che è umile (Rm 12, 14-16), e celebriamo la benevolenza e la sapienza di Cristo, il quale si consegnò per essere scorto e amato in tutti coloro che soffrono, affinché, riconoscendo la sua immagine in essi, diventiamo perfetti nella carità e rendiamo il mondo conforme alla dignità dei suoi precetti.

Nutriti da queste esortazioni alla fede e alla continua conversione, con amore paterno volgiamo l’attenzione alle necessità spirituali delle Sedi di Torino e di Susa a noi care, le quali, attualmente vacanti in seguito alla rinuncia del Vescovo, il Venerabile fratello Cesare Nosiglia, attendono il loro nuovo Pastore.

Abbiamo dunque pensato a te, diletto figlio, che, grazie ai meriti acquisiti in passato nell’insegnamento della sacra Teologia, appari provvisto di doti pastorali ed umane, insieme alla dottrina e all’abilità nel comunicarla, che ti rendono adatto a svolgere un così grande compito.

Pertanto, udito il consiglio della Congregazione per i Vescovi, nella pienezza della Nostra autorità apostolica, ti nominiamo ARCIVESCOVO METROPOLITA DI TORINO E VESCOVO DI SUSA, assegnandoti i debiti diritti e imponendoti i congrui doveri. Inoltre, per consiglio della medesima Congregazione, uniamo tra loro le Chiese Torinese e Segusina nella persona del Vescovo, stabilendo che tu, diletto figlio, sia il solo e medesimo Vescovo per entrambe le Chiese.

Potrai ricevere l’ordinazione episcopale da un Vescovo cattolico dovunque tu voglia, fuori Roma, nel rispetto delle norme liturgiche; sarà però tuo dovere emettere prima la professione di fede e il giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori, secondo le norme della legge ecclesiastica.

Vogliamo che tu informi di questo Nostro decreto il clero e il popolo a te affidati, che esortiamo affinché ti accolgano come padre da amare e maestro da rispettare.

Nell’assumere questi incarichi, diletto figlio amato, fa’ in modo che, con l’aiuto di Dio e l’intercessione della B.M.V. Consolata, i fedeli a te affidati, sull’esempio luminoso della tua carità, meditando continuamente ciò che è giusto, riescano poi a compiere, con le parole e con le opere, ciò che gli è gradito (cfr. Liturgia delle Ore, domenica VII Tempo Ordinario, orazione Vespri).

Dato a Roma, in Laterano, il giorno 19 del mese di febbraio, nell’anno del Signore 2022, nono anno del Nostro Pontificato.

BOLLA PAPALE DI NOMINA DEL NUOVO ARCIVESCOVO